È meglio dare del tu o del lei sul lavoro?

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In ambito professionale, per comunicare il rispetto e il giusto distacco all’interlocutore è sempre preferibile dare del lei. Soprattutto in prima battuta. Se è vero che dare del tu, in certi casi, può essere un modo per dimostrare fiducia e amicizia nei rapporti di lavoro, farlo in una situazione negoziale può apparire una mossa per diminuire la distanza tra le persone e manipolare con più facilità. Più volte ci è capitato che la controparte con cui avremmo dovuto collaborare si relazionasse fin da subito con l’uso del tu, e solo il mantenimento e la ripetizione costante del lei da parte nostra ha posto un limite alle invasioni di campo. L’uso del lei permette di sottolineare l’importanza del proprio interlocutore: questo pronome di cortesia, infatti, permette di non cedere alla tentazione di considerarsi tutti amici, una prerogativa importante per il lavoro del negoziatore che scorre costantemente tra due binari chiamati “mandato” e “risultato”.

È meglio dare del tu o del lei sul lavoro

Anche la comunicazione dei nostri collaboratori va attentamente studiata per far sì che in ogni contatto con l’esterno dell’azienda ci sia il massimo livello di serietà e di attenzione formale. Perché? Un esempio: con la scusa di essere amico dell’assistente di un amministratore delegato, un cliente in passato ha tentato di sottrarre informazioni importanti riguardo un altro cliente concorrente. È per questo che la linea della cortesia formale, con tutti, taglia a priori la possibilità di essere scorretti.

Inoltre, il rapporto con l’interlocutore può essere assolutamente confidenziale e personale pur dandosi del lei. Sintetizzando: si può imparare a dare implicitamente del tu, pur utilizzando formalmente il lei, ma occorre imparare a tenere distanti quelle persone che mirano all’uso del tu pensando unicamente agli interessi che ne trarranno.

Luca Brambilla