L’importanza della Comunicazione e del Marketing – Intervista a Flavio Gnecchi

La comunicazione è diventata fondamentale, una cattiva comunicazione infatti non porta altro che danni.

Tempo di lettura: 7 minuti

Come professore e presidente del consiglio di coordinamento didattico, come organizza il corso triennale e magistrale e che differenza vede tra gli studenti triennali e magistrali?  

In Bicocca abbiamo organizzato un corso di laurea triennale che accoglie con un numero programmato 350 studenti e un corso di laurea magistrale con 150 studenti, suddiviso in due percorsi, uno dei quali in inglese.  
La differenza tra i diversi studenti è fondamentale. Alla triennale troviamo ragazzi appena usciti dalle scuole superiori, che soffrono sicuramente il primo anno di ambientamento, perché cambiano professori e il modo di apprendere, di stare in aula e di sostenere l’esame. Arrivati alla magistrale i ragazzi sono quindi completamente trasformati, molto più focalizzati, maturi e determinati per entrare poi nel mondo del lavoro. Da una conoscenza di base, quindi, a conoscenze diffuse, multidisciplinari. 

Nello specifico, gli studenti del corso di laurea delle scienze economico-aziendali devono imparare a formarsi, leggere un bilancio e conoscere le norme all’interno delle quali si muovono le imprese, quindi avere una solida base di norme giuridiche e di macro e micro-economia. Nel corso magistrale ci focalizziamo di più sul marketing, sulla comunicazione, sulla statistica applicata al marketing. Ogni anno cerchiamo di portare qualche miglioria, è piuttosto ferreo il processo per raccogliere le opinioni degli studenti, ma è una fonte importante di feedback dai quali noi vogliamo trarre beneficio.  

In che modo si sviluppano le soft skill e la personalità di questi ragazzi? 

Il marketing ha bisogno di alimentarsi giorno per giorno di esperienze, per cui ogni volta che sono in aula invito i ragazzi ad aprirsi al mondo, perché quello che ci insegna il mondo esterno è assolutamente impagabile e da qui cerco di far comprendere ai ragazzi quanto siano importanti le soft skill.  
L’approccio mentale, la predisposizione a lavorare in gruppi, la necessità di dimostrare una certa autonomia, la prontezza nel risolvere i problemi sono le classiche soft skill che ormai le aziende richiedono e che hanno imparato a misurare nei ragazzi al momento del colloquio.  
L’invito che si fa ai ragazzi è quello di investire sulla propria cultura aziendale, oltre che di base, perché è la cultura che poi determina il loro approccio al mondo del lavoro.  
 

Che rapporto c’è tra comunicazione e finanza e quanto la comunicazione sta diventando elemento di studio strategico nel campo della finanza? 

La comunicazione è diventata fondamentale, una cattiva comunicazione infatti non porta altro che danni. Uno strumento importante che le aziende stanno imparando a utilizzare è l’annual report, quel fascicolo che non si deve limitare a dimostrare risultati economici, le performance finanziarie o la situazione patrimoniale, ma deve anche offrire una serie di notizie legate ad aspetti non specificatamente economici e finanziari.  
Queste informazioni si agganciano assolutamente al marketing, perché l’annual report ormai è uno strumento apprezzatissimo. Anche numerose aziende non quotate redigono questo documento, che poi presentano alla stampa.  
 

Quali sono le innovazioni nel mondo del marketing e da dove provengono? 

Noi professori saremo più o meno bravi a scrivere testi scientifici, però i giovani devono osservare il comportamento delle aziende, perché la novità nasce all’interno delle imprese, che anticipano il mondo accademico.  
Il marketing non è solo comunicazione pubblicitaria, è studiare il prodotto, definire il prezzo, la distribuzione, l’importanza delle persone, il packaging e tanto altro.  
Lo sviluppo tecnologico in questo senso è stato rivoluzionario, tanti prodotti sono nati per effetto di valutazioni di marketing. L’altro fattore fondamentale è stata la digitalizzazione: con l’avvento del digital gli approcci al marketing si sono completamente trasformati.  
 

Qual è l’approccio mentale e le competenze che devono avere gli studenti una volta laureati per entrare nel mondo del lavoro?  

Spingiamo sempre in modo pressante a frequentare stage, fin dalla triennale. Lo stage dà una serie di vantaggi allo studente e, sono convinto, anche alle aziende. Abbiamo sempre evidenziato l’importanza di questo aspetto. Lo stagista trae i suoi benefici perché sicuramente comincia ad assimilare il mondo del lavoro, ad accumulare esperienza, e rappresenta un valore soprattutto quando intraprende un percorso di crescita. 

Durante la laurea triennale, riconosciamo ai ragazzi la possibilità, quando si tratta di predisporre l’elaborato finale, di prepararlo sotto forma di relazione di stage, e tutti noi professori siamo sempre richiesti come tutor universitari.  

Lo stage è assolutamente uno strumento fondamentale per iniziare ad approcciarsi e a dotarsi di una forma mentis che permetta loro di entrare poi nel mondo del lavoro senza fatica.  
Per questo, l’invito che facciamo sempre è quello di essere aperti e rispettosi, lavorare con passione, leggerezza e soavità, partendo con la consapevolezza di essere utili, di aprirsi anche ai rapporti di colleganza, per poi poter affermare di essersi inseriti, sviluppare capacità relazionali e prendere iniziativa. 

Luca Brambilla

Clicca qui per vedere il video dell’intervista a Flavio Gnecchi