Analisi di slogan di successo #3

Tempo di lettura: 6 minuti

Liscia, gassata o Ferrarelle

Come poteva essere raccontata un’acqua minerale che non è né liscia, né gassata?

Le parole non sembravano sufficienti: quando l’acqua che sgorga da una sorgente naturale può essere assolutamente trasparente e priva di sapore oppure con quel sapore dato dalle bollicine, troppe, che la rendono frizzante. Non potendo farla sentire la si fa vedere, la si presenta in bottiglia, verde, dotata di un’etichetta chiarissima: Ferrarelle. Andando a fondo si scopre perché Ferrarelle è solo Ferrarelle.

La pubblicità precisa che l’acqua Ferrarelle nasce naturalmente effervescente, ricca di sali minerali e così come nasce viene imbottigliata, senza nulla aggiungere. Ciò che contiene è moltissimo ed è il risultato di un lungo viaggio sotterraneo che la porta ad arrivare incontaminata sulla tavola, con la più alta concentrazione di calcio e una ricca presenza di potassio. Pregi che l’etichetta indica a chiunque si appresti a leggerla, ma queste informazioni sono prive di una vera immagine fino a tutti gli anni Settanta.

L’idea di dare a Ferrarelle un volto nasce nel 1980 insieme allo slogan: Liscia, gassata o Ferrarelle. Un accostamento, il viso fin troppo celebre della Gioconda, con i capelli dapprima lisci, lisci, poi arricciatissimi e infine appena mossi come nel celebre quadro di Leonardo. La Gioconda ha una personalità che non può essere fraintesa, Il significato è immediato: nessuno oserebbe mai confondere quel ritratto con un altro dipinto, nessuno può confondere una qualsiasi acqua minerale con Ferrarelle.

Non potendo farla sentire la si fa vedere, la si presenta in bottiglia, verde, dotata di un’etichetta chiarissima.

Altissima, purissima, Levissima

Questo slogan descrive in sintesi il prodotto: provenienza, qualità e nome, l’acqua in bottiglia Levissima.

La tradizione racconta che nell’ottobre del 1929 il direttore della Clinica Ostetrica Ginecologica della Regia Università di Torino descrivesse quest’acqua come “gradevolissima a bersi, di facilissima digeribilità, notevolmente diuretica e vantaggiosa nei disturbi uricemici”.

Si racconta anche che fu il vescovo di Como, Monsignor Alessandro Macchi, ad affidarle il nome Levissima dopo averla assaggiata durante una sosta nella parrocchia di Cepina e averne sentito decantare i pregi. I testimoni aggiungono che dopo il primo sorso avesse esclamato: “E’ ottima, leggera, levissima”. 

L’ufficialità e la concessione della sorgente con il riconoscimento di acqua minerale naturale avvenne nel 1936, ad opera del Professor Piccagnoni, dopo averla fatta esaminare. Da allora, l’unicità dell’acqua minerale Levissima è patrimonio di tutti.
L’acqua di Cepina entra così a buon diritto tra le Acque Minerali e prende definitivamente il nome di Levissima, dall’aggettivo latino levis, che significa appunto “leggero”.

Il testimone passa poi a Reinhold Messner, alpinista, lo scalatore che raggiunse in solitaria la vetta dell’Everest. Un’impresa eccezionale. La bottiglia afferrata dalle sue mani e portata alla bocca, in un’atmosfera di alta montagna, non ha bisogno di alcun commento, se non lo slogan: altissima, purissima, Levissima.

Luisa Alberini