Oltre il selfie: usare i social per trovare lavoro

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Sappiate che tutti i valutatori del personale che lavorano all’interno delle aziende studiano con attenzione i social dei candidati. Questo ci consiglia di governare con intelligenza i nostri profili e in particolare quelli che hanno più impatto sulla possibilità (o meno) di essere assunti: Facebook e LinkedIn.

Come usare Facebook per lavoro

Parliamoci chiaro: tutto ciò che avete pubblicato su Facebook è una vetrina aperta non solo per amici e follower, ma anche per le aziende. Conviene quindi applicare una delle due seguenti opzioni. La prima è concedere l’accesso al profilo solo agli amici stretti, aggiungendo nei sistemi di privacy la modalità “privata”. Con questo approccio avrete il vantaggio di non essere “spiati” e “spiabili”. Il secondo approccio è più complesso, ma garantisce risultati anche migliori. Usiamo i nostri social per condividere articoli o postare temi intelligenti, che ci facciano apparire come seri, competenti, interessati all’attualità, con hobby e contenuti di un certo spessore. Sempre meglio evitare contenuti politici: sono terreni scivolosi, che rischiano di farci etichettare per sempre. Ovviamente bisogna evitare di piazzare in bacheca foto imbarazzanti di serate alcoliche o selfie demenziali, al contrario fanno buon viso le foto di famiglia o di qualche momento sobrio e sorridente in compagnia di amici, perché trasmettono un’immagine rassicurante, socievole e di team.

Oltre il selfie: usare i social per trovare lavoro

Come usare LinkedIn per lavoro

L’altro social, più professionale, da governare è LinkedIn. Questa piattaforma accoglie meno utenti rispetto ai due miliardi globali presenti in Facebook, ma pur sempre molti. Il vantaggio è un target focalizzato sul lavoro: potete mostrare ciò che fate, aggiornare il vostro curriculum, informarvi sui competitor, rispondere agli annunci e magari trovare (un nuovo) lavoro. Per alimentare il profilo LinkedIn, però, occorrono tempo e professionalità. Non basta fare un copia-incolla del cv e metterlo online, ma è consigliabile aggiornare spesso la pagina e le competenze pubblicando articoli, anche propri, sul tema in cui siamo specializzati. Ci troviamo in un grande club dei lavoratori che può fungere da stimolo per ripensare il nostro percorso, approfondire, studiare e allacciare nuovi contatti utili.

Anche se tanti lo negano, tutti gli esaminatori si costruiscono un pregiudizio sui candidati prima di conoscerli ed esaminarli nel colloquio. Usare bene i social aiuta a far sì che quel pregiudizio sia positivo.

Luca Brambilla