Come ritrovare la motivazione per il proprio lavoro

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È perfettamente normale, dopo anni passati a svolgere sempre gli stessi compiti, sentire l’interesse per il proprio lavoro affievolirsi. Ma esistono alcuni trucchi per rinvigorire l’entusiasmo e bypassare il momento di esaurimento del nostro interesse.

Come funziona la motivazione a livello fisiologico

I nostri cervelli non sono stati programmati per la routine e la ripetizione sul lavoro: sentirsi poco motivati non significa necessariamente essere poco motivati o poco professionali, è più che altro una questione fisiologica.

Esiste, infatti, una parte del cervello chiamata “striato ventrale”, che ci spinge, fin da quando siamo bambini, ad esplorare ciò che non conosciamo. Basti pensare che quando si dà un giocattolo nuovo e interessante ad un bambino molto piccolo, questi ci giocherà intensamente per una settimana, per poi abbandonarlo a favore di qualcos’altro che non aveva mai visto prima (e non necessariamente più “interessante”) come le chiavi della macchina. L’interesse per l’oggetto nuovo non deriva dalla sua bellezza in sé, ma semplicemente dal fatto che è “nuovo”.

Quando ci approcciamo a qualcosa di nuovo, il nostro cervello rilascia dopamina, sostanza che ci fa sentire più appagati e soddisfatti.

Quando siamo invece immersi in una continua routine lo striato ventrale è meno stimolato, cosa che produce meno dopamina e quindi meno soddisfazione. È il modo con cui il nostro cervello ci comunica che ha bisogno di stimoli nuovi.

Come aumentare la motivazione

Fortunatamente, anche nel bel mezzo di una routine quotidiana, ci sono dei trucchi per convincere il nostro cervello a rilasciare di nuovo quella dopamina indispensabile al nostro benessere sul lavoro.

1. Interrogarsi sullo scopo

Tutti abbiamo bisogno di sapere che le nostre azioni non sono inutili e che il nostro lavoro ha di per sé un grande valore. I leader possono, in questo senso, aiutare i loro collaboratori personalizzando il lavoro di ciascuno. Un buon trucco è quello di pensare alla storia che possiamo raccontare di noi e del perché facciamo un lavoro piuttosto che un altro. Provare a guardare al proprio lavoro come ad un tassello per uno scopo più alto e nobile può sicuramente aiutare a trovare una nuova motivazione in quello che si fa.

Come ritrovare la motivazione per il proprio lavoro

2. La propria particolarità

Identificare i propri punti di forza e sfruttarli quotidianamente per darci forza e motivazione è meno scontato di quanto sembri. Che cosa ci rende speciali e riconoscibili sul lavoro? Può essere uno spiccato senso dell’umorismo, particolari doti pragmatiche o talenti esterni all’ambito di lavoro: non importa, possono tutti essere un buon carburante per motivare se stessi e la propria squadra.

Chi è dotato di uno spiccato senso dell’umorismo, ad esempio, si accorgerà facilmente che è molto più produttivo far emergere questo tratto della propria personalità sul lavoro, perché stimola il legame e l’affiatamento con gli altri e contestualmente rafforza la propria autostima e il proprio senso di appartenenza alla realtà lavorativa.

3. Piccoli esperimenti

È bene evitare il rischio della routine cercando sempre di cambiare le carte in tavola. Pensare a nuovi progetti, strategie, soluzioni, non servono idee eclatanti, ma cambiare anche solo qualche piccolo dettaglio. Un responsabile delle vendite che è stato promosso e che non ha mai avuto la possibilità di uscire sul campo potrebbe ricominciare ad andare sul campo per parlare con i clienti. È solo un modo per imparare cose nuove. Bisogna sempre uscire dalla propria comfort zone.

La Redazione