Consigli di business che arrivano dal ‘400 ancora attuali

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In Italia esiste un gran numero di imprenditori che lavorano fianco a fianco con i propri dipendenti accettando sfide d’innovazione, concorrenze sleali e una tassazione pesante da parte dello Stato. Bravi imprenditori che portano a casa risultati per sé e per i propri dipendenti e che, senza saperlo, mettono in pratica i consigli di un loro collega del Quattrocento.

Parliamo di Benedetto Cotrugli (Ragusa, 1416 – L’Aquila, 1469), commerciante, e del suo libro Arricchirsi con onore. Elogio del buon imprenditore, uno dei primi manuali sull’arte del commercio dal momento che è stato pubblicato addirittura nel 1458. Un libro aziendalista della prima ora, nel senso più nobile del termine, e ripubblicato a cura di Alessandro Wagner nel 2018 da Rizzoli.

Quello storico scritto ha un taglio estremamente operativo: elenca quindici suggerimenti pratici che un buon imprenditore deve rispettare per generare un business, come si direbbe oggi, solido e duraturo. Ciò che colpisce è l’attualità dei suggerimenti dati da Cotrugli: in tempi di dazi, Brexit e globalizzazione tornano utili suggerimenti di cinquecento anni fa.

Consigli di business che arrivano dal '400

Il primo, per esempio, recita: «Fai tutto il possibile per partire con il piede giusto». L’autore intende porre l’attenzione sia sullo studio del mercato nel quale investire, sia sulla certezza del diritto in uso in un determinato territorio. Cotrugli sostiene infatti che «le attività andrebbero avviate in luoghi in cui vi è certezza delle leggi e in cui l’amministrazione della giustizia è rapida ed efficiente, perché per il mercante sono una difficoltà non da poco le dispute dei giuristi, nemici della sua borsa, e perché le cose mercantili necessitano di rapidità d’attuazione».

L’autore prosegue sottolineando non solo la necessità di competenze tecniche, oggi hard skill, ma anche di competenze trasversali, cioè proprio le nostre soft skill. Nel capitolo intitolato “La cultura è tutto” si parla di quanto sia importante studiare la retorica, quella che oggi chiamiamo capacità negoziale, e del sapersi relazionare con ogni ceto sociale. «Il mercante, per prima cosa, deve imparare lui e poi insegnare agli altri perché “chi conosce se stesso, conosce tutto”. E può ottenere questo risultato solo leggendo molto, e perciò ti ricordo: quando ti avanza tempo, leggi!», suggeriva il formatore d’altri tempi.

Per concludere poniamo attenzione al contributo che Cotrugli fornisce sull’approccio metodologico al mestiere dell’imprenditore, che viene descritto non come l’attività coraggiosa di un uomo che, alla cieca, dà inizio a una start up – come diremmo oggi – quanto come «un’attività organizzata con una forma mentis strutturata e un saldo equilibrio basato su valori chiari».

Il brano che avete letto è stato tratto dal libro Soft Skill – Cosa sono, a cosa servono del Prof. Luca Brambilla – ed. FAG.

Luca Brambilla