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A torto o a ragione, la leadership è spesso associata all’egocentrismo e all’arroganza. L’immagine del leader è quella di un individuo con una vision, che guida i colleghi verso il raggiungimento di un risultato. Quella vision è sua, gli appartiene, è associata alla persona. Ma un’azienda è invece sinonimo di collettività e lavoro di gruppo finalizzato a un obiettivo comune e condiviso.
Come essere leader senza essere considerati egocentrici?
1. Evidenziare i benefici umani del target che stiamo perseguendo. È vero che la vision nasce dall’idea del leader, tuttavia può essere condivisa da tutti, a maggior ragione quando la sua realizzazione migliora la vita dei colleghi: ogni lavoro, infatti, fornisce un servizio che in qualche modo migliora la condizione di una persona. Leadership significa rendere la propria vision collettiva, sentita, ed evidenziarne il fine positivo è utile a questo scopo.
2. “La mia vision” contro “la vision”. Evitare di utilizzare l’aggettivo possessivo per identificare un obiettivo o un piano può influenzare la leadership. Dire “la mia vision” suggerisce la presenza del leader come unico soggetto importante, quando invece per raggiungere un obiettivo è necessario un ottimo lavoro di squadra. Più la presenza dell’ego è ridotta, più la leadership sarà consolidata.
3. Accettare pareri, critiche e integrazioni. Raramente la pianificazione di un obiettivo viene mantenuta nello stato in cui è stata formulata all’inizio del processo. Imprevisti, cambiamenti, errori portano a modifiche e spesso a migliorare la pianificazione. Più di tutto, occorre ascoltare le idee dei collaboratori: non necessariamente accettarle, ciò dipenderà dalla bontà dei suggerimenti. Ma il semplice ascolto è la strada per migliorare e consolidare la leadership.
Il brano che avete letto è stato tratto dal libro Soft Skill – Cosa sono, a cosa servono del Prof. Luca Brambilla – ed. FAG.
Luca Brambilla