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Domandare non costa che un istante di imbarazzo, non domandare è essere imbarazzati per tutta la vita.
Alessia Gazzola
Domandare qualcosa implica in qualche modo esporsi nei confronti dell’altra persona: se domando un’informazione, e a maggior ragione una cosa, è perché ne ho bisogno; e so che potrei ricevere un rifiuto, più o meno mortificante. Questo motiva l’eventuale imbarazzo. Quando domandiamo, presupponiamo di poter contare sull’altro; tant’è vero che evitiamo di rivolgerci alle persone alle quali, magari a torto, pensiamo di non poterci affidare.
Se non osiamo esporci, è ovvio che non potremo ottenere ciò che ci occorre; ma mentre ci asteniamo, rinunciamo anche alla relazione; il che significa (e forse questo è meno ovvio) che dubitiamo della nostra capacità di coinvolgere l’altro; in sostanza diffidiamo di noi stessi.
Per non correre il rischio di essere imbarazzati per tutta la vita, dovremmo trovare il coraggio di rivolgere anzitutto a noi le domande più imbarazzanti.
Il brano che avete letto è stato tratto dal libro Comunicazione Strategica – Le origini del Metodo O.D.I.® del Prof. Luca Brambilla – ed. FAG.
Luca Brambilla