STRATEGIC RELATIONS: Comunicazione Strategica, dialoghi, Leadership Gentile

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Il 14 maggio 2024, presso la cripta dell’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si è tenuto un interessante seminario condotto da Andrea Gaggioli, Direttore del Centro Studi e Ricerche di Psicologia della Comunicazione. L’incontro ha visto l’alternarsi degli interventi di tre professionisti del mondo accademico e business: Carlo Galimberti, Professore ordinario di Psicologia sociale della comunicazione, Guido Stratta, Presidente e Fondatore dell’Accademia della Gentilezza e già Direttore People and Organization del Gruppo Enel e Luca Brambilla, Direttore dell’Accademia di Comunicazione Strategica.

Durante l’incontro si è condivisa l’importanza delle relazioni, dei dialoghi e della gentilezza in ambito organizzativo. Un’occasione per presentare il nuovo corso executive “Strategic Relations. Comunicazione Strategica, dialoghi, Leadership Gentile” organizzato in partnership tra l’Università Cattolica e l’Accademia di Comunicazione Strategica.

Andrea Gaggioli introduce il seminario mettendo in luce un’importante osservazione: se per anni sono state studiate e analizzate le implicazioni negative di una comunicazione dannosa, oggi l’attenzione inizia a spostarsi verso le conseguenze oggettive di un capitale psicologico positivo.

Partendo dal recente licenziamento di una manager di Baidu che umiliava i dipendenti con frasi denigratorie come “Vi renderò la vita impossibile”, espone come questo fatto rappresenti solo la punta dell’iceberg di un fenomeno tristemente diffuso e che richiede una riflessione su quanto tale incapacità comunicativa leda non solo le persone, ma anche la salute delle organizzazioni stesse.

Per dimostrare la scientificità di questa affermazione, il professor Gaggioli riporta uno studio di Luthans secondo cui vi è una correlazione tra il capitale psicologico positivo e i KPI aziendali. In altre parole, vi è un nesso quantificabile tra elementi psicologici come il benessere, la gentilezza, l’ottimismo o la resilienza dei dipendenti e alti livelli di performance, coinvolgimento, concentrazione, dedizione ecc.. Questa visione conferisce un nuovo volto agli elementi del capitale psicologico, che passano da valori astratti a fattori tangibili, che anche il manager più pragmatico dovrebbe immediatamente inserire nella propria agenda.

Luca Brambilla prosegue il seminario ponendo nuovamente l’accento sui vantaggi pratici di una comunicazione orientata all’altro. Nello specifico, parte dalla constatazione che le aziende odierne, chiamate a raggiungere obiettivi sfidanti in contesti complessi, necessitano della collaborazione di più individui. Nasce così la necessità di costruire relazioni potenzianti attraverso una materia definita Comunicazione Strategica.

Riprendendo l’esempio della manager di Baidu, sottolinea come la problematica non sottenda soltanto la comunicazione, espressa attraverso frasi come “Vi renderò la vita impossibile”, ma riguardi soprattutto un tema di relazione: ci si aspetta che un manager si allei con i suoi collaboratori, non tanto per una questione di perbenismo, ma perché ciò è necessario al raggiungimento dei risultati aziendali. Se poi i risultati, come spesso accade, sono affiancati da un miglioramento del capitale psicologico, meglio ancora. Questo approccio sfida anche i più cinici, guidandoli verso la consapevolezza che la valorizzazione dell’altro sia impattante per il successo aziendale.

L’incontro segue con l’intervento di Guido Stratta, il quale parte da una provocazione: tutti noi nasciamo dopo nove mesi a stretto contatto con il ventre materno con un imprinting relazionale: fin da subito veniamo curati, nutriti allattati. Ma perché a un certo punto questo bagaglio viene smarcato e l’adulto inizia a vedere il mondo come un luogo negativo?

La gentilezza subisce il pregiudizio di essere associata alla debolezza, alle buone maniere, al venire sfruttati. Quando a un manager viene detto “sei una persona gentile”, subito questi ribadisce “sì, ma raggiungo i risultati”. C’è una lotta feroce a impedire che l’essere umano si senta responsabile di ciò che accade e faccia il salto che metterebbe in ginocchio questo mondo di aggressività.

L’aspetto positivo è che si può imparare a essere gentili: quando sperimentiamo la vera gentilezza veniamo immediatamente contagiati. Il problema è che all’essere umano spaventa vedere nell’altro delle qualità autentiche. Siamo abituati, anche nelle aziende, a giudicare gli altri sulla base delle mancanze che hanno. E se invece di soffermarci sulle lacune chiedessimo alle persone cosa amano fare? Ecco che assumerebbero immediatamente responsabilità in ciò che fanno, non si limiteranno a eseguire compiti ma saranno motivate a risolvere anche problemi che non erano stati inizialmente previsti. Così si dà la possibilità di fiorire.

Conclude il seminario Carlo Galimberti, con un intervento che pone al centro il dialogo, la spinta che può indirizzarci verso approcci come la Comunicazione Strategica o la Leadership Gentile.

Il professore di psicologia riporta alcuni eventi più o meno recenti che ci fanno provare nostalgia e necessità di dialogo: la crisi del 2008, la pandemia da Covid19, il conflitto tra Federazione Russa e Ucraina e il conflitto israelo-palestinese. L’interrogativo è semplice quanto spiazzante: chissà se questi tragici avvenimenti si sarebbero potuti limitare (o addirittura evitare) se ci fosse stato maggiore dialogo, a seconda dei casi, tra aziende e dipendenti, tra scienza e società, tra le parti in conflitto, tra gli organismi internazionali ecc..

Prosegue introducendo un tema più che mai attuale: il dialogo tra essere umano e intelligenza artificiale. Il tentativo è capire quale sia il modo migliore per dialogare con strumenti come Chat GPT avvicinandosi il più possibile alla conversazione naturale. E dunque come porre le domande in modo corretto, come gestire i turni di parola come alimentare l’interlocutore virtuale facendo sì che questi dia il meglio di sé.

Il seminario si è concluso con un commovente momento in memoria della dott.ssa Fabiana Gatti, ricercatrice di Psicologia Sociale della facoltà di Lettere e Filosofia. In suo onore è stato assegnato un premio al gruppo di studenti di psicologia sociale della comunicazione sponsorizzato dal Centro Studi e Ricerche di Psicologia della Comunicazione e l’Accademia di Comunicazione Strategica.

Greta Mezzetti