Virtual recruiting – Come sta cambiando la selezione del personale

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È sotto gli occhi di tutti quanto la pandemia abbia accelerato un processo già in essere nel mondo del lavoro. 
Molte delle tradizionali attività aziendali sono state “spostate” dall’ambiente fisico a quello virtuale. 
Questo cambiamento globale si è ripercosso anche negli uffici HR, digitalizzando l’intero processo di selezione del personale, e in particolare una delle fasi più cruciali: quella dei colloqui.  

Ciò su cui ci si interroga è se alcuni di questi cambiamenti imposti dal distanziamento sociale persisteranno anche quando l’emergenza sanitaria sarà del tutto terminata.  
Il processo di digitalizzazione ha infatti costretto anche le aziende meno innovative ad abbracciare la tecnologia, consentendo ai lavoratori di comprenderne i limiti, ma anche le potenzialità. 
Ciò che è nato come una necessità potrebbe dunque trasformarsi in un’opportunità. 

Durante i mesi di totale lockdown tutte le organizzazioni hanno sperimentato nuovi metodi di recruiting sfruttando i benefici del digitale, ma quante di esse sceglieranno di mantenerli anche in futuro? 
Attualmente, con l’allentamento delle restrizioni, i colloqui online non sono più l’unica scelta possibile, eppure diverse aziende continuano a prendere in considerazione questa modalità di selezione da remoto.  

La pandemia si è ripercossa anche negli uffici HR, digitalizzando l’intero processo di selezione del personale.

I vantaggi del virtual recruiting 

Il video colloquio consente sia alle aziende sia ai candidati di risparmiare tempo e denaro
Personalmente ho avuto l’occasione di sperimentare questa modalità di intervista direttamente quando mi è stata affidata la selezione di un back office commerciale per un’azienda che produce minuteria metallica. 
Il recruiting prevedeva un primo colloquio online e un secondo colloquio presso la sede dell’impresa. 
Da questa esperienza ho constatato che fare una prima sessione di video interviste consente di conoscere molti più candidati di quanti se ne incontrerebbero se i colloqui fossero solo fisici. 
La lontananza geografica o l’impossibilità di chiedere permessi nel breve termine disincentiva una buona fetta di candidati a intraprendere il percorso selettivo, generando delle potenziali occasioni mancate.
La modalità da remoto consente invece di conoscere persone residenti molto lontane dalla sede di lavoro (magari disposte al trasferimento) o lavoratori che riescono a incastrare il colloquio in brevi momenti della giornata al di fuori dell’orario lavorativo (come in pausa pranzo o prima di entrare in ufficio), tutte situazioni che risulterebbero impossibili se l’incontro si tenesse in presenza.  

Un ulteriore vantaggio apportato dai colloqui online consiste nella possibilità di registrare l’intervista, ovviamente previo consenso del candidato. 
Ciò permette al recruiter di visionare il colloquio in un secondo momento, a mente fredda.
Durante l’intervista, infatti, le informazioni che il cervello riceve sono così tante che risulterebbe impossibile cogliere ogni singola sfumatura. 
Riguardare il colloquio aiuta a valutare la persona in maniera più razionale, ad andare oltre alla prima impressione emotiva che si è consolidata durante il primo incontro.   

Colloquio online vs. colloquio offline 

Il video colloquio è una valida alternativa al colloquio in presenza solo in una prima fase di selezione, mentre la decisione finale è bene avvenga dopo aver conosciuto gli ultimi candidati di persona. 
Un incontro online, nonostante i notevoli vantaggi in termini di efficienza, non potrà mai eguagliare il livello di umanità scaturito da un incontro dal vivo. 
Questo vale non solo per il recruiter, ma anche e soprattutto per il candidato. 
Secondo il report “The Future of Work 2021” realizzato da Monster, tre candidati su quattro ritengono che il virtual recruiting renda difficile verificare se vi sia allineamento tra i propri valori e quelli aziendali. 
Inoltre, è importante che il candidato abbia la possibilità di vedere coi propri occhi l’ambiente fisico all’interno del quale trascorrerà le sue giornate, poiché la sede di lavoro è sicuramente tra gli elementi che più influenzano la propria work experience

Come in tutte le cose, anche in questo ambito ciò che serve è il giusto equilibrio
Il virtual recruiting non dovrebbe sostituire il tradizionale processo di selezione, ma irrobustirlo al fine di scegliere in maniera ancora più strategica la persona più adatta al ruolo ricercato. 

Greta Mezzetti 

Fonti 

https://www.monstergovernmentsolutions.com/docs/future-of-work-2021.pdf